Un mercato si definisce liquido quando domanda e offerta si incontrano.
Ciò significa che il prezzo di vendita degli immobili è pari o inferiore al prezzo che riesce a pagare mediamente chi sta cercando casa.
Al contrario, quando il prezzo di chi compra e di chi vende è distante, il mercato tende a rallentare fino a fermarsi.
Questa semplice affermazione aiuta a spiegare perché il mercato immobiliare italiano è fermo, mentre negli Stati Uniti non solo è ripartito subito, ma è anche arrivato ad essere, oggi, particolarmente fiorente.
Ecco cosa accade negli Usa
Cercherò di spiegarti la legge che riguarda la domanda e l’offerta attraverso un esempio. Nel 2010-2011 chi si affacciava al mercato immobiliare statunitense si trovava di fronte a grandi occasioni, ossia immobili in ottime zone a prezzi competitivi rispetto al valore pre-crisi.
Quando si decide di investire il proprio denaro in paesi diversi da quello di origine, è normale porsi delle domande sulla possibilità di tutela dell’investimento e sulle norme che regolamentano questo tipo di attività in quella specifica nazione.
Bisogna prendere in considerazione la stabilità politica ed economica, le leggi e tutti quei fattori che possono influenzare la buona riuscita del proprio investimento.
Se ripenso ai motivi che mi hanno portato a investire il mio denaro negli Stati Uniti, ritrovo tutte queste considerazioni, anche se, per essere totalmente sincero, quando sono partito per la prima volta verso gli USA, la spinta più forte è stata la passione che da sempre provo per questo paese.
Sapevo già che questo è un paese politicamente stabile, con leggi molto più severe che tutelano consumatori e imprese ma la maggior parte dei temi che toccherò in questo articolo, li ho approfonditi, una volta negli States, mano a mano che si costruiva il pilastro legale del metodo Real America EstateTM.
Oggi andiamo alla scoperta di uno dei segreti usati dagli investitori immobiliari professionisti negli Stati Uniti: un metodo sconosciuto a molti ma molto utile per guadagnare il più possibile dalla vendita dei propri immobili.
Si tratta di una tecnica che uso in prima persona oltreoceano con risultati davvero interessanti.
In Italia, chi ha deciso di utilizzarla da una parte ha aumentato la velocità di vendita, dall’altra ha ottenuto dei vantaggi al momento della contrattazione del prezzo.
Robert Kiyosaki è un famoso imprenditore e scrittore americano che si occupa di educazione finanziaria.
Il suo libro più famoso Padre ricco padre povero ha venduto più di 26 milioni di copie e può essere considerato “un must” per muovere i primi passi verso l’essere imprenditori o investitori negli Stati Uniti.
Molti dei concetti espressi nelle pagine del libro sono innovativi e utili per chi desidera approcciarsi agli investimenti pur non avendolo mai fatto prima.
Ma se questo libro è molto interessante per chi desidera aprire business negli Usa, diventa praticamente inutilizzabile nel controverso, e ormai impraticabile, mercato italiano.
Negli Stati Uniti, contrariamente a quanto accade nel nostro paese, si tende a favorire lo sviluppo delle imprese con incentivi o particolari detrazioni, consapevoli del fatto che le imprese generano indotto, assumono personale che a sua volta potrà permettersi di acquistare casa, auto ecc…
Uno dei pensieri di Robert Kiyosaki che condivido pienamente è quello di cercare di creare una rendita automatica in grado di sostenere comunque te e la tua famiglia, anche nel caso in cui non possiate lavorare.
Questo obbiettivo, per quanto possa essere interessante e desiderabile, purtroppo non è applicabile in Italia.
La causa di tutto questo deriva dall’approccio che una parte della nostra classe dirigente adotta verso le aziende; queste ultime, secondo la loro filosofia, devono pagare per coprire gli errori di tutti.
Ecco quindi che l’impresa, contrariamente a quanto accade negli Stati Uniti, non viene incentivata ma al contrario tassata e messa in condizione di trasferirsi in mercati più incentivanti.
Una storia vera
Questo esempio personale può aiutarti nella comprensione. Anni fa ho avuto occasione di parlare, in ambito lavorativo, con un Mastro vetraio di Murano. Per chi non la conosce, quella del vetro di Murano è un’arte che ha reso celebre Venezia in tutto il mondo.
Un’arte così antica che sono stati trovati dei reperti archeologici risalenti al VII secolo a.C. e in grado di affascinare turisti e appassionati da tutto il mondo.
Il mastro vetraio, persona elegante, non più giovane, sprizzava esperienza e consapevolezza da tutti i pori.
Durante questo incontro particolare, incuriosito dalla storia del mio interlocutore, ho posto numerose domande sul suo mestiere, in modo da conoscere le particolarità di quest’arte, essendone affascinato in prima persona.
Prima di salutarci però, gli ho posto un semplice quesito, la cui risposta mi ha scioccato e lasciato senza parole.
La domanda posta era:
“Ma una forma d’arte così storica e apprezzata, che sta quasi scomparendo (dato che non si trovano giovani che vogliano praticarla), riceve delle sovvenzioni o agevolazioni dallo Stato?”.
In modo molto pacato ma allo stesso tempo lucido, contro ogni mia aspettativa ha risposto:
“No, nessun aiuto. Anzi, devi capire che questo non è uno Stato che aiuta.
Le persone, ritenendo rara la nostra professione, considerandola qualcosa da preservare, si aspetterebbero un qualche aiuto o sovvenzione in modo da incentivare una professione così particolare.
La realtà dei fatti è ben diversa.
Noi siamo un successo nel mondo e, proprio per questo, la classe dirigente pensa sia giusto tassarci di più, pensando a incamerare soldi sfruttando una professione come la nostra senza rendersi conto che così facendo la porteranno presto all’estinzione.
Ti faccio un esempio: il vetro che da voi viene smaltito comunemente come rifiuto riciclabile, da noi è stato definito rifiuto speciale, con un costo di smaltimento molto elevato così da incassare di più da questa attività.
Anche a causa di questo, sempre meno persone intraprendono questa attività artigianale ma alla gran parte dei politici questo non interessa, anzi vede solo la possibilità di incamerare denaro senza considerare che il vetro di Murano, una delle eccellenze italiane, presto, non esisterà più a Venezia.
Come accade per altre eccellenze italiane, chi lo produce si sta spostando all’estero per creare artigianalmente gli oggetti che hanno reso famosa Murano.”
Dopo un’analisi così lucida sono rimasto a bocca aperta, dentro di me non volevo ascoltare, ma era chiaro che questa testimonianza, pur facendo male, corrispondeva alla realtà dei fatti.
Ma ora come funziona?
Purtroppo da allora esempi simili si sono moltiplicati.
Cosa è successo con le sigarette elettroniche?
Ho amici che hanno smesso di fumare grazie a questa innovazione, e per questo la ritengo positiva.
Purtroppo quando lo Stato ha notato l’espansione di questo business, ha subito messo una tassa ad hoc, così da far chiudere la metà dei negozi con le conseguenze che ne derivano.
E le persone che, dopo aver fatto accurate valutazioni su margini, costi e ricavi, avevano investito denaro per aprire un negozio, e a causa dell’assottigliarsi dei guadagni per le tasse, hanno dovuto chiudere.
Cosa è successo con i benzinai?
Un tempo era considerato un lavoro redditizio. Ora, il continuo gioco di innalzare tasse e accise e ridurre i margini, ha notevolmente ridotto i guadagni in favore dello Stato, che incamera la maggior parte dei ricavi.
Cosa è successo con gli immobili?
Tasse sulla proprietà, tasse sui rifiuti, tasse sul reddito e ancora altre tasse che sono in previsione, portano il denaro direttamente dalle tue tasche alle casse dello Stato. E del reddito da affitto rimane davvero poco se non nulla.
Cosa è successo e succederà al fotovoltaico?
Prima lo stato lo ha incentivato con l’obbiettivo di raggiungere gli standard europei, in un secondo momento ha assottigliato sempre più gli incentivi così da rendere poco conveniente l’installazione dei pannelli.
Ora sta cercando di inserire una norma per tassare quanti hanno creduto in questa tecnologia. L’obbiettivo è tassare gli impianti fotovoltaici con la stessa logica dell’IMU, e rendere la norma retroattiva, così da far pentire chi a suo tempo ha investito in questa tecnologia.
Come si può sentire una persona che nel passato ha fatto uno di questi investimenti, o comunque ha investito in qualcosa? Come si sente chi sarebbe intenzionato, nonostante tutto, ad aprire un’attività per far guadagnare sé e i suoi figli?
La verità
Finché realizzi qualcosa di circoscritto e che non crea molto trambusto, non sorgono problemi.
Nel momento in cui cominci a guadagnare somme veramente importanti, o nel momento in cui un settore comincia a guadagnare, ecco che comincia essere interessante tassare quel business.
Per tutti questi motivi l’Italia non è più il paese in cui investire o creare delle rendite finanziarie.
In conclusione, buona parte delle considerazioni e dei consigli di Robert Kiyosaki non sono assolutamente applicabili in Italia, soprattutto nell’immobiliare!
Ma sono di difficile applicazione anche negli Stati Uniti, ne parliamo anche nel video qui di seguito.
P.S. Se invece vuoi scoprire come funziona veramente il mercato degli immobili da mettere in affitto negli USA, da chi questo lo fa’ veramente, lo puoi fare attraverso l’altra nostra società del gruppo che si chiama RendiVille e la può trovare qui: RendiVille.com.
Qualche giorno fa mi son trovato a fare colazione con un costruttore italiano, ad un certo punto mi ha chiesto: “Senti un po’ ma, come sono fatte le case lì in America? E’ vero che sono tutte case in legno? O ci sono anche case in mattoni?”
Questa domanda è una curiosità che mi esprimono in molti, e proviene da persone eterogenee: professionisti italiani curiosi di conoscere i sistemi costruttivi d’oltreoceano, persone interessate al mercato immobiliare degli Stati Uniti, e anche persone semplicemente appassionate degli States.
Ma per trovare una risposta soddisfacente a questa curiosità, occorre fare una premessa storica.
Tutto in America inizia con la colonizzazione
Bisogna infatti tornare all’epoca in cui gli esploratori sono partiti verso l’America, armati dello stretto necessario e con una valigia piena di sogni, pronti a ricostruire la loro vita da zero.
I bagagli erano quasi inesistenti, dato che il viaggio sarebbe avvenuto in nave e la traversata sarebbe stata molto più pericolosa che ai giorni nostri.
In cuor loro sapevano perfettamente che una volta sbarcati nel Nuovo Mondo, avrebbero dovuto ricorrere al loro forte spirito di adattamento per riuscire ad arrangiarsi con ciò che avrebbero trovato in loco.
Televisione satellitare, canali sul digitale terrestre, canali TV su internet, siamo sempre più influenzati da una miriade di programmi differenti.
Tra le diverse tipologie di programmi proposti, c’è sempre un gruppo che rispecchia più di altri la realtà e che quindi può essere utile per approfondire alcune tematiche o settori.
Spesso chi è alla ricerca di approfondimenti, si aiuta anche attraverso questi spaccati di realtà, che forniscono sempre più spunti, idee o ti permettono di conoscere opportunità interessanti.
Uno dei programmi che può essere visto come spaccato della realtà immobiliare degli Stati Uniti, è “Fratelli in affari”.
Fratelli in Affari
Si tratta dei due gemelli Scott: Drew è un agente immobiliare abile nelle trattative di compravendita, mentre Jonathan è un imprenditore edile con la passione per la ristrutturazione. In ogni puntata i due fratelli aiutano e supportano una famiglia nella ricerca della casa dei loro sogni.
Qualche giorno fa un imprenditore intenzionato ad investire in immobili negli Stati Uniti mi ha chiesto in modo molto diretto: “Il tuo sistema potrebbe andare bene per tutti?”
Nonostante si aspettasse una risposta affermativa, ho dovuto dirgli in modo deciso “No, il metodo Real America EstateTM non è adatto a tutti”.
Operando ormai da anni in questo settore non ho l’ambizione di soddisfare tutti, ho già rifiutato di lavorare con alcune persone, e lo rifarò decisamente anche in futuro.
Abbiamo già parlato brevemente nella sezione di approfondimento sul Foreclosure circa l’importanza di avere una figura all’interno del proprio team (nell’immobiliare USA) che si occupi degli aspetti legali nelle diverse fasi di acquisto e vendita di un immobile.
Ma per operare in modo vincente oltreoceano è necessario avere uno staff composto da professionisti in diritto, e questo solo se si desidera operare con le realtà più affermate e fare del proprio business una realtà delle migliori.
Cos’è lo staff legale.
Si tratta di una o più persone che gestiscono questioni giuridiche inerenti al mercato immobiliare USA e che sono in grado di interfacciarsi con altri professionisti e colleghi d’oltreoceano, con lo scopo di ottenere il miglior risultato e la massima protezione per l’investimento.
A volte anche un programma televisivo può essere d’aiuto per comprendere come funziona la vita negli Stati Uniti.
Extreme Make Over Home Edition (in questo articolo non mi riferisco alla versione Italiana realizzata recentemente da Alessia Marcuzzi) è uno dei programmi più popolari d’oltreoceano e attualmente è visibile anche in Italia.
Il programma rispecchia fedelmente lo stile di vita, le abitudini e la cultura degli States, e attraverso questo programma, potrai iniziare a vivere una parte degli Stati Uniti d’America.
Il programma Extreme Make Over Home Edition
Il format televisivo prevede la ricostruzione gratuita della casa a famiglie in difficoltà, che stanno vivendo in condizioni disagiate e che non possono permettersi né di cambiare abitazione, né di ristrutturare quella in cui vivono.
Cosa devo fare se mi ritrovo con un immobile in perdita?
Ricevere in eredità un immobile o possederne uno ma non riuscire a piazzarlo nel mercato per l’assenza di acquirenti: una situazione fin troppo frequente in Italia.
Spesso questa epopea si risolve a colpi di offerte a ribasso, finché il proprietario accetta meno di quanto abbia speso per acquistare lo stesso immobile.
D’altra parte lo Stato ha necessità di monetizzare e anche se a te quell’immobile non genera profitti ma solo grane, perché è sfitto o ancora peggio occupato da inquilini che non pagano l’affitto, ci dovrai pagare le tasse.
Ecco che il desiderio di liberarsene è sempre maggiore ma d’altra parte nessuno e dico nessuno vorrebbe vendere in perdita.
Eccoti di fronte al dilemma: ora in Italia vendo subito in perdita o aspetto e spero?